giovedì 17 giugno 2010

Bilancio

Il tempo, come sempre accade nei periodi piacevoli, è volato ed è il momento giusto per esprimere alcune considerazioni personali sul corso.
Le lezioni sono state piacevoli e i contenuti interessanti, nonostante il cinico realismo del prof mi abbia un po’ smontato l’idea che avevo della professione. Me ne farò una ragione. Devo però ammettere che ha illustrato alcuni, potenziali sbocchi professionali molto interessanti.
L’idea del blog si è rivelata azzeccata,sia per il recupero del materiale che per l’eterogeneità dei contenuti; inoltre è stato un modo alternativo per conoscersi un po’ meglio e credo che, nonostante il corso sia finito, continuerò ad aggiornare questo spazio.
Quindi il mio giudizio sul corso è totalmente positivo.

Ultima lezione

Ho perso solo due lezioni per motivi superiori, quindi spero che le due vittime dei miei copia-incolla non si offendano. Anche questa volta pubblico la mia fonte: Chiara D'Agostino.
Cerchiamo di dare una definizione di INTRANET abbastanza precisa, in base a ciò che è stato detto in aula:
* è l'applicazione digitale degli elementi che si utilizzano normalmente in un ufficio (per es. in Comune, in un'Azienda Ospedaliera, alla Decathlon..)
* ha un potenziale enorme: rappresenta la "cassetta degli attrezzi" ideale per chi opera all'interno di un contesto (pubblico, privato..)
* le attività legate ad Intranet sono in grande crescita di utilità, tuttavia poche realtà pubbliche per ora lo usano come dovrebbe, e potrebbe, essere utilizzato
* la sua vera capacità attrattiva è quella di dare informazioni e e riceverne in cambio
* INTERNET è nato come "Intranet militare" (filosofia chiusa, riservata), poi nel tempo è emersa la necessità di farsi vedere come MONDO APERTO
* al suo interno vi sono informazioni riservate, bisogna aver DIRITTO di accedere ad esse
* è uno strumento freddo, non dà l'aria di essere CONTINUATIVAMENTE AGGIORNATO, molto spesso NON CI SONO REDAZIONI: per questo motivo è stato definito "Uno dei grandi buchi che la corsa dell'informatica ha"
In realtà il contributo che Intranet dà alle reti interne è ottimo in fatto di RISERVATEZZA, infatti non tutti i dipendenti di un'azienda hanno libero accesso all'Intranet, e questo li aiuta a capire meglio le dinamiche e la filosofia della loro azienda

Piccolo CONFRONTO INTRANET/INTERNET
Internet è considerato ormai solo un sistema di immagine, poco visibile e pertanto poco studiabile. In realtà Internet e Intranet spesso nello stesso contesto sono IDENTICHE: questo succede per una forma di INVESTIMENTO (Intranet è in genere più essenziale, specifico e tecnico; Internet è invece USER FRIENDLY). Intranet sembra spesso un "mondo abbandonato", ma è rivolto al MERCATO GLOBALE, così come Internet: l'unica differenza è che Intranet è SETTORIALIZZATO in base all'ambito in cui è applicato.
Il più grande difetto di Intranet è la mancanza della DIRETTA, della REALTA' DEL MOMENTO (le informazioni più attuali): ciò comporta una condizione di STATICITA'!
Costruire una buona Intranet significa recuperare determinate informazioni che su Internet non ci sono; è fondamentale il MOTORE DI RICERCA, che nell'Intranet assume un a forte SPECIFICITA' (più che in Internet).

Spesso le aziende al loro interno hanno la propria RADIO e la propria TELEVISIONE -> COMUNICAZIONE INTERNA.
Il potenziamento di quest'ultima è molto importante perché implica una minore necessità dei dipendenti di usare sul posto di lavoro social network ecc..
Spesso le aziende hanno delle vere e proprie redazioni che si occupano della comunicazione interna: per es. ENI ogni giorno manda in onda un Tg aziendale seguito da 70.000 dipendenti (più spettatori di un normale Tg locale) 3.
Il CODICE DI COMUNICAZIONE UNICO adottato da queste aziende è importante per raggiungere tutti (soprattutto quando si tratta di un'azienda molto grande): esso assume una FUNZIONE DI CONTROLLO.

In Italia questa INFO-PHILOSOPHY (filosofia dell'informatica) non è ancora molto sviluppata: per es. quando un'azienda dà al proprio dipendente un cellulare da utilizzare per scopi lavorativi, in realtà essa stessa non ne fa il giusto uso. L'azienda non lo usa, infatti, per comunicare con il dipendente; in genere il telefono viene usato dal dipendente per chiamare, ma non per RICEVERE utilities o informazioni.
Perchè succede questo? Perchè in Italia nessuno ci ha mai pensato! Persone che "comunichino" con l'azienda non sono richieste dal mercato.
Tutt'altra storia in America dove, nelle aziende, ci sono addetti al controllo di MSN, che comunicano con gli impiegati e ricevono un feed-back IMMEDIATO: in questo modo è possibile sapere se l'impiegato C'E' dall'altra parte del pc (con le mail invece non è possibile).

L'ultima parte dell'ultima lezione è stata dedicata ad una breve analisi dei CODICI: ° li apprendiamo da quando nasciamo
° quello della scrittura è molto cambiato (e velocemente) negli ultimi anni, grazie alla tecnologia (sms, mail..)
° usiamo i social network perchè sono CONDIVISI, e la condivisione è un codice (MANY TO MANY)
° la tecnologia è diventata uno STRUMENTO DI LAVORO: 10 anni fa c'erano i call center, oggi internet. Tuttavia questa modalità di lavoro supportata dalla tecnologia è in continuo mutamento, e l'ultima novità a questo proposito è l'I PAD, lanciato sul mercato italiano qualche settimana fa. L'I PAD, del quale si è già parlato in una delle lezioni precedenti, funziona con il WiFi, ma non essendoci ancora in Italia la BANDA LARGA, non è possibile per noi (o meglio, per i fortunati che ne hanno acquistato uno) sfruttare tutte le sue potenzialità.

mercoledì 16 giugno 2010

martedì 15 giugno 2010

lunedì 14 giugno 2010

I problemi di Rete di Steve Jobs

ALICE CASTAGNERI (LA STAMPA)
SAN FRANCISCO
La platea è affollata. Sono tutti pronti per vedere le "magie" del nuovo iPphone 4. Steve Jobs sale sul palco della WWDC 2010 di San Francisco e inizia la sua presentazione. Tutto fila liscio fino a quando Jobs pensa di collegarsi ad Internet e mostrare al pubblico la home page del "New York Times". Passa qualche secondo in più del dovuto, la pagina non si carica, lo schermo resta bianco e, nel silenzio più totale, l'ad di Apple dice: "Siamo molto lenti oggi". L'imbarazzo è evidente, ma Jobs se la cava chiedendo se qualcuno in sala disponga di una connessione wi-fi da poter utilizzare. «Se mi lasciate usare la vostra Rete ve ne sarei grato», scherza l'amministrazione delegato.
,Jobs insiste nel voler caricare la pagina, ma nulla. Non c'è proprio niente da fare. Altro che magie high-tech, a Jobs a questo punto servirebbe davvero una bacchetta magica. Lui, però, non si lascia demoralizzare e ironizza: «Abbiamo qualche problema qui. Non so proprio che cosa abbia la Rete oggi». Ancora silenzio, il pubblico scoppia a ridere vedendo che Jobs non sa più come risolvere il "guaio". La situazione sembra volgere al peggio. Gigante sullo schermo compare la scritta "Cannot open page". Jobs sbuffa e ritenta. Nulla anche stavolta. «Mi spiace, ma ho un problema e ho paura che oggi non riuscirò a mostrarvi molto di più», spiega Jobs.

A questo punto, rassegnato, inizia a far vedere delle fotografie, rinunciando a navigare online. L'ad mostra la differenza tra la risoluzione delle immagini scattate con la vecchia e la nuova versione. Finito di scorrere l'album fotografico, Jobs spera che il problema si sia risolto da solo. Ma Internet, invece, non funziona. L'unica cosa che gli resta da fare è lanciare un appello: "Qualcuno ha dei suggerimenti?". Una voce in sala urla "Verizon!", facendo riferimento al fatto che a San Francisco la rete AT&T - che supporta gli iPhone- spesso presenta delle difficoltà. Già da tempo, infatti, blog e utenti hanno chiesto alla Apple di aprire ad altri fornitori come Verizon. Così, alla fine, Jobs chiede ai presenti di staccare il collegamento il loro wi-fi per un "sovraccarico" e riparte con lo "show".

Flop alla presntazione del nuovo "iPhone 4": Internet non va

mercoledì 9 giugno 2010

La comunicazione politica

La comunicazione politica è volta alla creazione del consenso,ma non necessariamente e univocamente in campo politico. E’ un tipo di comunicazione complessa , dove l’arte dello scrivere, del parlare, del convincere, dell’argomentare, devono abbinarsi a simpatia e pulizia d’immagine. Quest'ambito sarà di per noi di particolare interesse siccome si occupa di: creazione di sondaggi, monitoraggio del web ed interattività; dunque ha, in particolare in Italia, ancora ampi margini di miglioramento e offre allettanti sbocchi professionali.
Chi è il migliore a fare comunicazione politica? Facile, è chi vince.
USA. Spesso, per antonomasia, si associa la figura di Barack Obama a quella dell’oratore e dell’innovatore nei modi di fare campagna elettorale; senza sapere che dietro al Presidente USA e alla sua Web communication ci sono un ex manager di google e altri 160 professionisti (consiglieri, comunicatori, attivisti, analisti, tecnici informatici e spie). Inoltre Obama non è stato il primo a usare il Web per le comunicazioni ufficiali, già era successo nelle scorse elezioni con Bush.
Come ha vinto? Ha messo al centro della comunicazione la sua famiglia unita e amorosa. Ha portato al voto città che tendenzialmente si astenevano, ha puntato sui giovani e i latinos; ha utilizzato i blog, cercando di trasmettere più informazioni e quindi cercando di aumentare la trasparenza. Inoltre i repubblicani governavano da 8 anni e un ricambio era fisiologico.
Francia. Nicolas Sarkozy ha usato molto la rete in campagna elettorale, parlando direttamente ai cittadini, cancellando le distanze. Tutto ciò in un primo momento gli ha giovato portandolo al 70% di gradimento, ma col passare del tempo è sceso al 27% e le possibilità di una sua vittoria alle prossime elezioni sono pressoché nulle. Lo staff, nella comunicazione politica, è più importante del leader stesso e, nel caso francese, ha toppato facendo perdere al presidente il contatto con la cittadinanza.
Gran Bretagna. David Cameron, nella campagna elettorale delle ultime elezioni ha sbagliato le modalità di comunicazione: ha puntato sulla tv esagerando modi e tempi delle comparsate; ed è riuscito a non vincere delle elezioni altrimenti scontate. Nick Clegg, leader dei liberal-democratici, ha fatto la stessa comunicazione di Cameron, ma ha dosato meglio il numero di messaggi e di presenze ottenendo inaspettatamente il ruolo di vice premier.
Italia. La comunicazione del Pdl è nettamente migliore rispetto a quella del Pd a livello di: contenuti, espressione e organizzazione. Berlusconi usa la sua popolarità e incentra la comunicazione in termini positivi, chiari ed emozionali. Ha gioco semplice per la mancanza di un’opposizione seria e coesa.
LE FIGURE PROFESSIONALI:
Portavoce: sono delegati a rappresentare il leader.
Spin doctor: sono consiglieri strategici, hanno il compito di capire la comunicazione degli avversari, devono essere informatissimi e capire come intervenire per cercare di “presentare le scelte di un partito politico sotto una luce favorevole” .
Ufficio stampa: mantiene i rapporti con i mezzi di comunicazione. Con le nuove tecnologie questo ruolo è destinato a modificarsi profondamente.